

Trasparenza e soldi a chi studia, C10 all’attacco
Matteo Ciacci e compagni proveranno con una legge ad ottenere ciò che era stato già approvato dall’Aula tempo addietro: i reali beneficiari di banche e finanziarie.
Nonostante la maggior parte delle sue proposte legislative sia finita in un nulla di fatto per volere della maggioranza di governo, Civico 10 non si fa scoraggiare e continua a creare bozze di legge. Le ultime che verranno sottoposte all’attenzione del Consiglio Grande e Generale riguardano tre temi “caldi”: la trasparenza, le banche e il mondo dei giovani.
Governo assente
“Nonostante l’attività consigliare ci impegni profondamente – spiega Matteo Ciacci, coordinatore del movimento – cerchiamo di essere comunque sempre propositivi andando ad approfondire tematiche che ci interessano direttamente e sulle quali proviamo a dare risposte concrete, anticipando un Governo troppo assente e alle prese con le proprie vicende interne e giudiziarie che rendono ancor più difficoltosa l’attività dell’Esecutivo stesso”.
Diritto allo studio da aggiornare
La prima delle proposte riguarda l’aggiornamento della legge sul diritto allo studio. Ciacci spiega che l’iniziativa è nata “su suggerimento di alcuni giovani, che ci hanno fatto notare delle lacune presenti nella legislazione attuale, che ha più di dieci anni”. I civici hanno quindi “cercato di rivedere la normativa esistente aggiornandola anche rispetto alle riforme avvenute negli ultimi anni all’ordinamento scolastico, universitario, master e dottorati soprattutto in Italia”.
Contributi più equi, arriva l’Isee
La bozza contiene innanzitutto una modifica al modo in cui vengono erogati i finanziamenti agli studenti con l’introduzione dell’ISEE, ovvero l’Indice di Situazione Economica. Si tratta, continua Ciacci, di un sistema “già previsto anche dall’articolo 49, comma 3, della legge 150/2012 ma mai attuato realmente”. L’ISEE dovrà riassumere in un unico numero tutta una serie di situazioni di tipo economico, patrimoniale, familiare in capo al richiedente del sussidio.
“Questo – illustra il coordinatore – sarà essenziale per aiutare in misura maggiore chi ha situazioni economiche, a livello personale e familiare, di maggiore difficoltà: per fare un esempio pratico, uno studente con un padre (o madre) di famiglia, single, che abbia un mutuo o un affitto a cui far fronte per la propria abitazione e magari con altri fratelli/sorelle dovrà godere di un sussidio di importo evidentemente maggiore di un soggetto, figlio unico con genitori che godono di un buon reddito”.
Più sostegno per chi studia all’estero
Altre novità previste riguardano sia l’assegno di studio sia l’assegno di merito che verranno erogati ogni anno indipendentemente dalla sede di svolgimento degli studi o dei corsi “superando così la decisione adottata dalla Consulta Pubblica Istruzione che prevedeva l’erogazione, per le sedi extraeuropee, dei contributi solo dopo aver conseguito il titolo e dietro presentazione della dichiarazione di valore dell’Ambasciata per il relativo riconoscimento del titolo in Italia”.
Abbiamo fatto questa scelta, spiega Ciacci, perché “crediamo che, soprattutto coloro che avviano un percorso formativo all’estero, debbano essere sostenuti e supportati dal nostro Stato che deve poter puntare su giovani sempre più formati e quindi competitivi ed eccellenti”.
Nuovo impulso al prestito studentesco
Inoltre con la propria legge sul diritto allo studio Civico 10 intende: incentivare il principio, “necessario sia in termini di risparmio che in termini di educazione”, del riuso e dell’incentivo all’uso digitale dei testi di studio; ridurre il contributo per il trasporto per coloro che frequentano istituti equipollenti già presenti in territorio; rivedere “in termini più moderni” il prestito studentesco, che diventa “vero supporto allo studente il quale si deve però poi impegnare in maniera tassativa a restituire la somma di denaro prestato anche spendendo in territorio la propria professionalità acquisita, incentivando per di più le imprese che intendono assumere questi giovani”.
Gli altri due provvedimenti che C10 intende presentare riguardano invece le banche, la politica e l’amministrazione.
Parola d’ordine: trasparenza
Il primo punta a rendere disponibili e pubblicati online i curricula vitae dei candidati alle elezioni del Consiglio Grande e Generale e delle Giunte di Castello, nonché dei dirigenti e direttori di dipartimento della Pubblica amministrazione e del settore pubblico allargato e relativi certificati penali.
“Chiunque occupa dei ruoli di responsabilità all’interno delle Istituzioni o della macchina statale – chiosa Ciacci – deve garantire la propria totale trasparenza nei confronti del proprio datore di lavoro, quindi la cittadinanza”.
Fuori i nomi dei soci delle banche
L’altro provvedimento invece torna a chiedere sotto forma di legge ciò che il movimento aveva già ottenuto sulla carta nei mesi scorsi: la trasparenza dei reali beneficiari di banche e finanziarie.
“L’abbiamo già chiesta a più riprese anche con un emendamento approvato in finanziaria, il famoso 19 bis o articolo 26 della legge di bilancio 2012 – spiega il giovane politico – al quale però non è mai stato dato attuazione dal nostro Governo, al quale la trasparenza vera, non quella a parole, non piace più di tanto”.
Uomini dello Stato nel Cda delle banche “salvate”
Nello stesso pdl Civico 10 chiede inoltre che qualora una banca venga “salvata dallo Stato”, lo stesso Stato che fornisce gli interventi di sostegno (e quindi prestiti, interventi di aumento del capitale sociale, sgravi fiscali) possa avere, limitatamente alla durata degli interventi, due componenti nel Consiglio di Amministrazione della banca e uno nel Collegio Sindacale “per poter tutelare così l’interesse pubblico rispetto alla buona amministrazione e corretta destinazione dei fondi direttamente o indirettamente erogati”.
Il principio che vogliono usare Ciacci è compagni è: “Io Stato pago ma poi voglio verificare concretamente come ti comporti, visto che i soldi che ti ho dato sono dei cittadini”.
Tra qualche settimana dunque i provvedimenti arriveranno in Aula per la presentazione in prima lettura. Chissà che uno di questi non sia il primo a superare indenne la “diga governativa” dove finora si sono arenate altre proposte di C10 ma non solo, anche quelle che a parole avevano ottenuto il plauso della maggioranza.
Davide Giardi
La Tribuna Sammarinese