PREMESSA
Il nostro sistema educativo è caratterizzato da un sistema formativo 0-18 anni che prevede Asili Nido, Scuola dell’Infanzia, Scuola Elementare, Scuola Media Inferiore e Scuola Secondaria Superiore. Una normativa all’avanguardia, strutture e attrezzature di buon livello ramificate su tutto il territorio. L’offerta formativa è garantita universalmente dallo Stato con esclusione dei servizi di Asilo Nido e della Scuola Superiore. Nel primo caso non riesce a dare risposte a tutte le richieste e nel secondo offre gli indirizzi di Liceo Classico, Linguistico, Scientifico, Economico Aziendale e i primi due anni di Istituto Tecnico Industriale coprendo circa il 40/45% del totale degli studenti.
Dal 1983, San Marino ha un suo polo universitario cresciuto negli anni sia in termini di offerta formativa che in termini di frequenza da parte degli studenti. Un polo ancora piccolo, ma potenzialmente interessante e da incentivare con indirizzi sostenibili per le nostre prerogative.
Ciò qualifica significativamente il contesto formativo nostrano. La nostra è sicuramente una scuola “maggiorenne”, sarebbe necessario favorirne le potenzialità inespresse, che siano in grado di aumentarne il livello culturale e promuoverne l’immagine ed il “prodotto” verso l’esterno.
Ciò che si può rilevare, senza tema di smentita, è che la scuola sammarinese è caratterizzata da una importante dose di chiusura culturale, si è auto protetta ed ha utilizzato le novità culturali e formative con il contagocce, blindandosi in più di un’occasione. È, in definitiva, specchio della società che l’ha prodotta, dove ciò che viene da “fuori” è spesso visto con diffidenza e timore. Culturalmente parlando, a parte qualche lodevole tentativo fine anni 80 primi 90 del secolo appena trascorso, ha sempre avuto timore di volare troppo alto. I risultati raggiunti sono stati più di tipo contrattuale per i lavoratori che vi operano che non di reale miglioramento culturale per gli allievi; lo stesso tempo pieno alla scuola elementare, per fare un esempio, risponde maggiormente ad istanze giuridiche degli insegnanti che alle necessità degli studenti, ed ha profondamente modificato la filosofia che stava alla base della modifica organizzativa stessa.
San Marino ha giustamente investito molto nel sua sistema educativo, ma non ha ottenuto risultati conseguenti. I giovani che rientrano in territorio dopo le loro esperienze universitarie non trovano i presupposti culturali/politici che consentano loro di mettere a disposizione della collettività i “saperi” appresi, contribuendo a formare una generazione di manager/amministratori e perché no, una classe politica più aperta, preparata, libera dalle logiche del piccolo borgo, che ci contraddistinguono.
Il contesto sociale avviluppato sul guadagno facile e senza fatica li ha fagocitati nel suo micidiale sistema, senza dar loro la possibilità di mettere a frutto ciò che avevano faticosamente appreso. Questo ed altri elementi che tutti ben conosciamo, hanno innescato un progressivo impoverimento culturale che ha contribuito a produrre il sistema in cui versa oggi il nostro Paese.
Oggi stiamo vivendo un momento di crisi sia economica che culturale e sociale. È proprio in un contesto in cui sarà necessario prendere decisioni coraggiose e impopolari che noi di civico10 ribadiamo la centralità del nostro sistema educativo e della sua fondamentale importanza nel dare un senso e una prospettiva al nostro Paese.
Il mondo della scuola deve prendersi la responsabilità e l’impegno di diventare sempre più volano i democrazia e di elaborazione culturale. Deve dotarsi di strumenti di verifica e comparazione dei risultati, deve promuovere la sperimentazione e l’aggiornamento dei percorsi educativi, deve perseguire la formazione e la professionalizzazione di tutti gli insegnanti. Al centro di tutto c’è e ci deve sempre essere lo studente che deve essere accompagnato in un percorso di crescita sia culturale che di cittadinanza attiva.
La scuola deve essere laica, pubblica e gestita con il supporto di tutti i protagonisti, istituzioni, amministrazione, famiglie e soprattutto docenti. Deve essere aperta alle esperienze esterne e portatrice di innovazione e sperimentazione. In questa direzione riteniamo che vada ripensato il ruolo dell’educatore/insegnante per avvicinarlo maggiormente al mondo giovanile, per essere in grado di destreggiarsi con la tecnologia, per seguire periodicamente i ragazzi anche in orari pomeridiani o in occasione di visite di studio all’estero che dovranno essere aumentate, come gli scambi culturali formativi. Un vero “maestro”, che si sintonizzi con il mondo degli allievi e non ne sia solo un attore non protagonista. Nella stessa direzione è necessario promuovere una riflessione sui percorsi didattici attualmente in vigore sull’intero percorso 0-18 anni al fine di promuovere un processo di riforma che deve essere portato avanti con la collaborazione e la partecipazione attiva dei docenti.
ORGANIZZAZIONE
PREMESSA: Ripristinare la dicitura della Segreteria di Stato competente che deve ritornare ad essere “Pubblica Istruzione e Cultura” e non “Istruzione e Cultura”.
ASILI-NIDO E SCUOLE DELL’INFANZIA, (accorpate in un’unica entità educativa): 1 dirigente
SCUOLA ELEMENTARE : 1 dirigente
SCUOLA MEDIA UNICA (una sola circoscrizione): 1 dirigente
SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE (aumento della tipologia di indirizzi, armonizzandola con l’Italia, mettendo in campo interazioni con realtà straniere): 1 dirigente
CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE deve rientrare nella Pubblica Istruzione ed essere elevato a vera scuola professionale e professionalizzante, evitando il concetto di reale svilimento delle competenze degli allievi che vi accedono, dotandolo di maggiori competenze formative di base (lingua inglese, maggiore incidenze di materie umanistiche/matematiche): Stesso dirigente della scuola superiore
UNIVERSITA’ aumentarne gli indirizzi, cercando fin da ora collaborazione/scambi culturali con realtà estere, disegnando una università sostenibile e qualificata, in grado di interfacciarsi con il mondo che ci circonda.
ALCUNI NUOVI STRUMENTI OPERATIVI E ORGANIZZATIVI
- Stesso calendario per tutte le scuole di ogni ordine e grado (da adeguare per l’Asilo Nido in quanto è una tipologia a se, introduzione della frequenza a fasce d’orario)
- Bilinguismo perfetto fin dai primissimi anni di formazione (scuola dell’infanzia)
- Introduzione dei tablet a partire dalle scuole medie
- Ripristino delle attività elettive e di “scarico”nella Scuola Elementare nei pomeriggi di scuola a cura degli insegnanti
- nuovi moduli educativi al pomeriggio in forma periodica nella Scuola Media, coadiuvato e/o gestito dagli insegnanti (mense per i ragazzi gestite da privati?)
- Introduzione della scelta di continuare ad insegnare per ulteriori 15 giorni nel periodo estivo, da parte dell’insegnante, oppure decurtazione di una piccola parte dello stipendio nei mesi estivi