PROGRAMMA DI REPERIMENTO RISORSE
Siamo consapevoli che il modo più sostenibile e duraturo per reperire risorse utili al finanziamento delle varie necessità dello Stato sia quello di attrarre nuova imprenditoria competitiva, capace di ottenere utili e generare occupazione, tramite cui avere gettito. Il problema è centrale oggi, nella fase di passaggio da un’economia fondata su segreto bancario e anonimato societario ad una nuova ancora da costruire, e a questo dedicheremo parti specifiche del nostro programma.
Tuttavia gli effetti di questo genere di politiche di attrazione non sono immediati: occorre infatti del tempo prima che le imprese vengano a San Marino, investano, assumano e generino utili.
Purtroppo noi abbiamo bisogno di risorse immediatamente, per ridurre il deficit evitando la formazione del debito e per ricavare risorse utili a finanziare lo sviluppo e i servizi pubblici.
Le proposte che seguono sono proposte per reperire subito risorse in maniera sostenibile e senza creare, a nostro parere, grossi problemi all’economia.
1. Immediata attuazione del punto 1 del nostro documento sulla “Riforma Fiscale”. L’imposta dovrà essere settata in modo da raccogliere circa 15-20 milioni di euro all’anno, con questi punti fermi: a) esenzione per l’abitazione di residenza fino ad un numero di metri quadri abitabili pari a 35 per ogni componente il nucleo familiare (es: genitori + un figlio = esenzione fino a 105 mq), b) progressività dell’imposta (cioè più abitazioni e/o opifici e/o uffici a carico dello stesso intestatario = aliquote progressivamente più elevate), c) calcolo dell’imposta come percentuale del valore di mercato dell’immobile (stimabile con il valore a Catasto, ma che richiede un aggiornamento).
2. Immediata attuazione del punto 3 del nostro documento sulla “Riforma Fiscale”. Al momento non si dispone di dati sufficienti per fare una stima dell’impatto sul gettito di questa misura rispetto alla monofase. Tuttavia, considerando che l’imposta sui servizi (con aliquota del 3%) aveva un gettito stimato di 5 milioni di euro (poi ridotti a 2 perché mal congegnata e mal attuata), se ipotizziamo un’aliquota del 15% e una buona implementazione possiamo stimare prudenzialmente in 20 milioni di euro il gettito derivante da quest’imposta. Quanto ai beni, una stima è complicata perché il meccanismo dell’imposta funzionerebbe molto diversamente rispetto alla monofase, ma quantomeno nel commercio al dettaglio dovrebbe esserci un notevole aumento del gettito. Ipotizziamo quindi, molto per difetto, 25 milioni di euro annui di gettito complessivo da questa misura (con aliquota del 15%).
3. Immediata attuazione del punto 5 del nostro documento sulla “Riforma Fiscale”, abbinandolo ad un aumento dell’aliquota d’imposta media effettiva sulle persone fisiche di 1,5 punti percentuali (attuabile agendo su deduzioni e detrazioni o aumentando linearmente le aliquote per tutti gli scaglioni d’imposta). La lotta all’evasione fiscale, qualora portasse ad un aumento dell’imponibile del 20% (stima realistica) potrebbe portare ad un gettito aggiuntivo, a parità di aliquota media, di 400 mila euro per gli autonomi e 500 mila per le imprese individuali; l’aumento dell’aliquota sulle persone fisiche potrebbe consentire di raccogliere circa 5 milioni di euro dai lavoratori dipendenti, che potrebbero salire a 7 milioni ipotizzando una piccola aliquota sui pensionati. Se a questo aggiungiamo una minimum tax di 500 euro annue sulle aziende che non pagano nulla allo Stato (gettito stimato di 1 milione e 200 mila euro circa), possiamo affermare che, prudenzialmente, questa serie di misure potrebbe portare ad un gettito aggiuntivo di 7-9 milioni di euro annui
4. Attuazione delle misure indicate con le lettere a), b), c), d), e), g), j), k) nel documento “Pubblica Amministrazione”, sezione “strumenti di immediata fattibilità”. In assenza di dati precisi, anche qui non è facile fare una stima dei risparmi. La sola misura indicata con la lettera d), quella cioè che prevede l’utilizzo della Cig e/o degli Accordi di Solidarietà nella PA, può consentire un risparmio netto per lo Stato che vai dai 7 ai 15 milioni di euro annui, a seconda dell’estensione e dal numero di lavoratori coinvolti, mentre la misura indicata al punto b), con un contributo settato in modo progressivo in base al reddito, può consentire un risparmio, al suo quinto anno di attuazione, di 12 milioni di euro annui, che all’inizio possono aggirarsi attorno ai 3-5 milioni. L’intervento di cui al punto e) di riduzione progressiva delle indennità di funzione (escluse indennità necessarie a remunerare professionalità di livello avanzato, come i medici) può facilmente portare ad un risparmio superiore ai 5 milioni di euro annui, sempre con una stima prudenziale. In assenza di ulteriori dati è più difficile stimare i possibili risparmi derivanti da quanto indicato nelle altre lettere. Stimiamo prudenzialmente, per tutto questo pacchetto di misure, un risparmio complessivo fra i 27 e i 35 milioni di euro annui.
5. Aumento del contributo di solidarietà straordinario, previsto dall’art.24 della legge 158/2011, a carico dei pensionati con pensione superiore ai 1800€. Le aliquote, progressive a scaglioni, dovranno essere settate in modo che chi percepisca una pensione superiore a 6000€ abbia una decurtazione del 33% e così via a scendere fino ad arrivare ad una decurtazione del 3-4% per la pensione di 1800€. Al momento non ho dati precisi per stimare il gettito di questi tagli, credo che una cifra ragionevole potrebbe essere circa 3 milioni di euro annui.(considerando un taglio medio del 3%, e considerando 6000 pensionati a 1200€ al mese di media, che credo non sia lontano dalla realtà)
6. Richiesta di voto favorevole del Consiglio Grande e Generale per tutte le delibere di spesa di importo, anche frazionato ma relativo allo stesso oggetto, superiore a 50 mila euro all’anno. Questo allo scopo di evitare le “spese pazze” del Governo in un momento di difficoltà di bilancio ed introdurre una forma di controllo politico ulteriore sul rispetto delle leggi (ad esempio sugli appalti) da parte del Governo e degli Uffici. Difficile stimare il risparmio da questa disposizione, diciamo 3 milioni di euro per stare bassi.
Solo con queste misure avremmo, fra risparmi e nuove entrate, SOMME FRA GLI 80 MILIONI E I 95 MILIONI DI EURO ANNUI A DISPOSIZIONE.
Cifre che possono crescere ancora introducendo, per esempio:
7. un piccolo ticket sulle prestazioni sanitarie (tipo esami funzionali) e sui farmaci, escludendo i malati cronici e i pensionati con pensione inferiore ad una certa soglia da determinare. Tutto questo, anche con un ticket piuttosto basso, potrebbe farci raccogliere fra i 2 e i 4 milioni di euro annui almeno;
8. un controllo ferreo su tutte le residenze fasulle (il cui risparmio in termini di servizi non usufruiti è difficilmente quantificabile ma si può presumere cospicuo);
9. tante altre piccole misure di risparmio e miglior utilizzo delle risorse, di riduzione dei piccoli grandi sprechi della PA, di eliminazione delle defiscalizzazioni a pioggia, ecc…il cui gettito è anche qui difficilmente quantificabile ma potrebbe essere significativo.
Almeno quaranta di questi milioni vanno destinati alla riduzione del deficit e alla generazione di avanzi di bilancio necessari a pagare il debito pubblico pregresso, fino a che non sia completamente pagato.
Tolti questi, RIMANGONO, con una stima molto prudenziale, CIRCA 45-60 MILIONI DI EURO OGNI ANNO CHE POSSONO ESSERE DESTINATI ALLE POLITICHE DI SVILUPPO ECONOMICO, A NUOVE POLITICHE DI PROTEZIONE SOCIALE (come il reddito di cittadinanza) E ALLE POLITICHE INFRASTRUTTURALI. Questo genererebbe anche un bilancio molto più orientato verso le spese per investimenti e molto meno sulla spesa corrente.