

Paolo è un disoccupato sammarinese di 45 anni. Ha perso il lavoro 8 mesi fa perché la sua azienda ha chiuso. In questi 8 mesi ha fatto 3 o 4 colloqui che non sono andati a buon fine perché tutte le aziende gli hanno risposto che non aveva le caratteristiche giuste per loro; ed ha lavorato 2 mesi con assunzione in formazione presso un’azienda che ha utilizzato le agevolazioni previste dalla legge ma poi non lo ha confermato.
A parte queste, non gli è stata proposta nessun’altra attività.
Paolo è un operaio, ha la licenza media (come la maggior parte delle forze lavoro sammarinesi), non conosce l’inglese e usa il computer in maniera molto essenziale. Paolo vede avvicinarsi pericolosamente la fine degli ammortizzatori sociali ed ha 2 figli da mantenere, ma non riesce a ricollocarsi.
Purtroppo molti si ritroveranno, in parte, nella storia di Paolo. Il problema è chiaro: il nostro sistema non offre sostanzialmente quei servizi di ricollocazione e formazione che fanno la differenza fra una disoccupazione di breve periodo e una di lungo.
Ed è proprio su questo punto che i Paesi più avanzati come Germania, Danimarca o Svezia fanno la differenza.
A San Marino il disoccupato viene solamente parcheggiato in attesa di un nuovo impiego. Se ha la fortuna di ritrovarlo subito bene, altrimenti perde velocemente professionalità ed aumenta il rischio di non riuscire a ricollocarsi e di terminare gli ammortizzatori sociali (sempre li avesse, sennò si ritrova anche senza reddito).
Nei Paesi più avanzati, invece, il lavoratore che perde il lavoro è accompagnato in un percorso formativo, di aggiornamento e di acquisizione di nuove competenze (generiche, come l’inglese e l’informatica del nostro Paolo; oppure specifiche) affinché possa diventare nuovamente attrattivo per le imprese che richiedono determinate competenze e ritrovare velocemente un lavoro.
Dobbiamo cercare di fare il salto di qualità su questo fronte.
Nel Progetto Lavoro elaborato dal movimento Civico10, si propone la costituzione di un Ente di diritto privato, partecipato da Stato, Sindacati e Imprese, che gestisca tutto il processo di ricollocamento. L’Ufficio del Lavoro manterrebbe esclusivamente la competenza di concessione dei nulla osta lavorativi, di controllo del rispetto delle norme e di contrasto al lavoro nero.
Anche di questo argomento se ne parlerà Lunedì 3 Marzo alle 21 alla sala del Castello di Serravalle.