

INTERPELLANZA PENSIONI E CONTRIBUTI
Considerate e valutate
a. la struttura della previdenza sociale sammarinese istituita con la legge 42/1955 alla quale fu data attuazione con la legge n. 37/1964 che ha istituito un Fondo Pensioni (Primo Pilastro) e la legge n. 191/2011 che istituisce il secondo pilastro previdenziale (FONDISS);
b. le principali riforme che hanno ridefinito il sistema previdenziale cercando di introdurre correttivi al sistema iniziale:
I. Legge n. 15/1983,
II. Legge n. 157/2005,
III. Legge n. 47/2008,
IV. Legge n. 158/2011;
c. le normative che prevedono la contribuzione previdenziali a carico dei dipendenti e dei datori con aliquote e fondi contributivi differenti quali il Fondo Servizi Sociali, Fondiss, Fondo Pensioni, Sicurezza Sociale, Assegni Familiari, Cassa Integrazione e Organizzazioni Sindacali;
d. le normative sugli incentivi sull’occupazione (in particolare le leggi 156/2011 e 71/2014) che prevedono sgravi contributivi e riduzioni specifiche in caso di assunzione di dipendenti con contratto di apprendistato, addestramento, stage aziendali, reinserimenti da mobilità/disoccupazione;
e. la necessità di rendere maggiormente sostenibile l’intero sistema pensionistico ed evitare l’azzeramento delle risorse patrimoniali presenti presso i diversi fondi di previdenza,
I sottoscritti Consiglieri interpellano il Governo per conoscere
SISTEMA PREVIDENZIALE
1. la distribuzione, per scaglioni di pensione pari a € 5.000 annui, di tutti i pensionati e, più precisamente, indicando quanti pensionati percepiscano pensioni inferiori a € 5.000/anno, quanti fra € 5.000/anno e € 10.000/anno, quanti fra 1€0.000/anno e € 15.000/anno e così via. Si chiede, infine, di elaborare questa distribuzione separatamente per ciascuno dei regimi pensionistici esistenti, in particolare regime stato e regime ISS suddividendo, in quest’ultimo caso, il calcolo stato con il calcolo ISS;
2. la distribuzione di cui al punto precedente effettuando una proiezione dei lavoratori che andranno in pensione con i regimi sopra-citati per i futuri 10 anni. In altre parole, si chiede di escludere i pensionati attuali e di elaborare una proiezione di coloro che andranno o potrebbero andare in pensione con regimi “particolari” di qui a 10 anni, stimandone le pensioni future (ipotizzando che tutti vadano in pensione esattamente alla maturazione del diritto alla stessa) e distribuendole per scaglioni di reddito come al punto precedente;
3. la distribuzione di cui al punto 1 relativamente alle sole pensioni ordinarie di anzianità che si sono avvalse del meccanismo “quota 100”. In particolare, chiediamo di specificare quali fra queste hanno usufruito della possibilità prevista dall’art.2 della legge n.158/2011 indicando gli abbattimenti percentuali permanenti sulla pensione percepita;
4. quanti sono stati i pensionati che si sono avvalsi delle norme sui prepensionamenti del personale alle dipendenze dello Stato specificando se si sia trattato di pensionamento d’ufficio o facoltativo e specificando fra pensioni a calcolo ISS e a calcolo Stato;
5. la distribuzione dei pensionati per tipologia di pensione (Ordinarie di invalidità, Ordinarie ai superstiti, Ordinarie di vecchiaia, Ordinarie di anzianità, Privilegiate da infortunio, Privilegiate per malattia, Privilegiate ai superstiti) specificando numero, età media e importi medi mensili;
6. il numero di pensioni sociali erogate e la spesa totale annua collegata ad esse;
7. la stima di spesa totale annua per tutte le varie tipologie di pensioni, sia unificata che suddivisa per singola categoria, esponendo l’evoluzione almeno per i futuri 10 anni;
8. la determinazione, ai sensi dell’art.3 comma 2 della legge 157/2005 e seguenti, della retribuzione o reddito medio mensile ai fini del calcolo della pensione. Nel dettaglio, chiediamo di fornire alcuni esempi specifici relativi ad ogni regime;
9. se negli ultimi 5 anni risultino elargite prestazioni pensionistiche superiori all’ultima retribuzione percepita e, in caso positivo, quante sono le pensioni con questa anomalia, a quanto ammontano nel totale e nella differenza tra ultima retribuzione e pensione;
SISTEMA CONTRIBUTIVO
10. l’ammontare dei contributi previdenziali versati allo Stato negli ultimi 5 anni suddiviso per settore di appartenenza del contribuente (dipendente e datore);
11. se vi sono aziende che non ottemperano con regolarità al pagamento dei contributi previdenziali e l’ammontare delle penali a loro imputate;
12. in caso di risposta positiva alla domanda precedente:
a. quale è l’ammontare dei contributi previdenziali non versati allo Stato entro 1 mese dalla scadenza e relative mora e penali;
b. quale è l’ammontare dei contributi previdenziali non versati allo Stato entro 3 mesi dalla scadenza e relative mora e penali;
c. quale è l’ammontare dei contributi previdenziali non versati allo Stato entro 6 mesi dalla scadenza e relative mora e penali;
d. quale è l’ammontare dei contributi previdenziali non versati allo Stato entro 12 mesi dalla scadenza e relative mora e penali;
e. quale è l’ammontare dei contributi previdenziali non versati allo Stato oltre 12 mesi dalla scadenza e relative mora e penali;
13. in caso di applicazione di mora e penali, se queste sono state regolarmente saldate o, in caso negativo, quale è il debito totale negli ultimi 5 anni suddiviso per settore di appartenenza del contribuente;
14. se, in caso di mancato pagamento dei contributi previdenziali, le aziende decidono di non versare un determinato tipo di contributo rispetto ad altri o, in caso contrario, se non ne viene pagato alcuno;
15. quali sono le aziende che hanno il maggior debito contributivo con lo Stato e quali provvedimenti sono stati presi dal Governo per recuperare le somme dovute. Si chiede di indicare almeno i nomi delle prime quindici e relativi provvedimenti;
INFINE
16. chiediamo al Governo di stimare l’ammontare del volume di contributi non incamerati, dal momento dell’entrata in vigore ad oggi, derivanti dall’utilizzo delle clausole contenute nella legge 156/2011;
17. chiediamo al Governo l’ammontare dei crediti dell’ISS verso lo Stato ed i debiti dell’ISS verso enti esterni a San Marino;
18. in riferimento all’art.12 della legge 157/2005 e all’art.31 della legge 158/2011 chiediamo al Governo quali siano le motivazioni per le quali non si sia addivenuti alla definizione di un testo unico tramite legge ordinaria in materia pensionistica. Inoltre si chiede se il Governo abbia in previsione l’ipotesi di stesura di un testo unico in materia.
San Marino, lì 30 novembre 2015
Franco Santi
Andrea Zafferani
Si associano i consiglieri Mimma Zavoli e Luca Santolini per la risposta scritta.